EURIBOR da marzo 2011 si č impennato. Banche Italiane costi e tassi i pių alti in Europa |
Scritto da Federico Lippi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 08 maggio 2011 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Torna la preoccupazione per i detentori di mutui a tasso variabile.
Per dare l’idea della ripercussione che gli aumenti avranno sulle rate di un mutuo a tasso variabile, possiamo dire che ogni crescita dello 0,25 per cento nell’Euribor comporta i seguenti aumenti della rata:
In altri termini, l’aumento di 0,25 per cento, comporta:
MUTUO da 100.000 euro: a 10 o 15 anni, +11,5 euro circa sulla rata mensile. (+138 euro l’anno) a 20 o 25 anni, +12,5 euro circa sulla rata mensile. (+150 euro l’anno)
MUTUO da 150.000 euro: a 10 o 15 anni, +17,25 euro circa sulla rata mensile. (+207 euro l’anno) a 20 o 25 anni, +18,75 euro circa sulla rata mensile. (+225 euro l’anno)
MUTUO da 200.000 euro: a 10 o 15 anni, + 23 euro circa sulla rata mensile. (+ 276 euro l’anno) a 20 o 25 anni, + 25 euro circa sulla rata mensile. (+ 300 euro l’anno)
A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA (nuove operazioni)
A febbraio 2011, cresce rispetto a gennaio, il differenziale dei tassi applicati in Italia e in Eurolandia per i prestiti e per i mutui. Più gravosi per i clienti italiani sia i mutui (+ 0,45 per cento, 45 punti base), sia i prestiti (+ 1,18 per cento, 118 punti base). Ecco gli aggiornamenti con gli ultimi dati disponibili di BCE e Bankitalia:
DIFFERENZIALE
TASSI MEDI BANCARI A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA (nuove
operazioni)
(TUTTE LE ELABORAZIONI DATI, SONO DEL DR. MAURO NOVELLI,SEGRETARIO NAZIONALE ADUSBEF)
Questi dati ed i grafici contenuti nel pdf allegato, smontano le frottole dell’Abi, adusa a trasmettere le proprie veline con la richiesta di una loro acritica quanto integrale pubblicazione, secondo le quali verrebbero praticati tassi di interesse in Italia analoghi a quelli della media europea. Non è così,come risulta dall’ultimo bollettino della Bce,che registra un divario di un + 0,45% sui mutui praticati in Italia (4,37%) rispetto al 3,92% della media Ue, ed un + 1,18% sul credito al consumo,che nel belpaese di bengodi per le banche,è del 7,31% contro il 6,13% della media UE. E questi differenziali già aumentati negli ultimi mesi, subiranno ulteriori impennate per la norma sui tassi soglia approvati ieri dal Consiglio dei ministri che inizia lo smantellamento della legge antiusura 108/96. La stangata bancaria,che impone in Italia un costo di gestione dei conti correnti di 295,66 euro,contro la media Ue di 114 euro, il pizzo di 3 euro per prelevare contante allo sportello,di12 euro per richiedere la certificazione fiscale degli interessi passivi sui mutui pagati per detrarre gli interessi passivi nella dichiarazione dei redditi, di 150-200 euro per un leggero sconfinamento di conti non affidati in applicazione della commissione di massimo scoperto che doveva essere abolita, può continuare impunemente con il consenso del governo e di un ministro colbertista dell’Economia, che pochi mesi fa aveva affermato che i banchieri che sbagliano vanno in galera o sono licenziati. Sono tutti a piede libero- hanno affermato Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori,con l’aggravante che dettano la linea dei loro esclusivi interessi ad un governo che esegue ogni loro desiderata. Adusbef - Federconsumatori Roma,8.5.2011
Il pdf completo del comunicato Adusbef
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Ultimo aggiornamento ( lunedė 09 maggio 2011 ) |