MUTUI:
L’ACCORDO SULLE PENALI DATO PER RAGGIUNTO DALL’ABI,OLTRE AD
ALLONTANARSI, PUO’ ANCHE CONFIGURARE FALSA COMUNICAZIONE AI MERCATI. COME MAI LA DISTRATTA CONSOB, SEPPUR INVITATA A INTERVENIRE, ANCORA TACE ?
“L'Associazione Bancaria Italiana e dodici associazioni dei consumatori
si avviano a siglare un accordo per stabilire, come previsto dal
decreto Bersani, il livello massimo della penale per l'estinzione
anticipata dei mutui in essere, stipulati prima del 2 febbraio. E'
quanto annunciato dai vertici dell'Abi al termine del comitato
esecutivo che ha approvato tale ipotesi di accordo”. Agenzia Ansa, 18
aprile 2007,ore 13,25.
Nonostante non si fosse registrato alcun
accordo al tavolo ufficiale, con le associazioni dei consumatori sulla
“riduzione ad equità” delle penali che disciplinano la risoluzione
anticipata del rapporto nei contratti dei mutui, il presidente dell’Abi
Corrado Faissola ha voluto comunicare,a mercati aperti, una intesa
“fantasma” con 12 associazioni iscritte al CNCU (Consiglio Nazionale
dei Consumatori Utenti) abilitate a trattare ai sensi del Codice del
Consumo,ex legge 281/98. Ma la fretta come si sa è sempre
cattiva consigliera,
non tutte le ciambelle riescono col buco,e non
sempre si riesce a vendere la pelle dell’orso (con tutto il rispetto
per i plantigradi),prima di averlo catturato: tre proverbi che non
hanno portato bene al signor Presidente dell’Abi,visto che l’accordo
invece di avvicinarsi si allontana, che molte delle 12 associazioni di
consumatori, date per sicure, si stanno sfilando da una forzatura
inaccettabile per un serio tavolo negoziale. Il CNCU (abilitato
per legge a trattare alle associazioni iscritte) aveva fissato paletti
ben precisi al negoziato previsto dal decreto, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale il 1° febbraio 2007 e convertito in legge lo scorso
2 aprile, all'articolo 7,dove prevede che le banche, contrariamente al
passato, non potranno più applicare penali in caso di estinzione
anticipata dei mutui casa. La nuova regola vale però per i soli mutui
accesi dopo il 2 febbraio 2007, data di entrata in vigore del
provvedimento. Per i mutui precedenti, la legge prevede che, nel termine
di tre mesi - e dunque entro il prossimo 2 maggio - l'Abi (Associazione
Bancaria Italiana) e le associazioni dei consumatori trovino un accordo
per la «riduzione ad equità» delle condizioni che disciplinano la
risoluzione anticipata del rapporto: una riduzione del 50% su tutte le
penali con un tetto massimo del 50 per cento.
Le forzature
inaccettabili dell’Abi,che ha cercato in tutti i modi di fare pressioni
secondo le proprie convenienze per scegliersi,come di
consueto,associazioni di comodo per firmare un’intesa capestro per i
consumatori, hanno avuto l’effetto di un boomerang se delle 12 presunte
associazioni, sulle 16 iscritte nel CNCU, restano a malapena 6 o 7
disponibili a sottoscrivere l’accordo che non riconduce ad equità le
penali.
Adusbef
e Federconsumatori,nel chiedersi come mai
l’irresponsabilità dell’Abi abbia portato ad illudere i mutuatari,alle
prese con problemi di insolvenza per i cattivi consigli delle banche
che hanno consigliato tassi variabili al 90 per cento dei
mutuatari,invece di irripetibili tassi fissi,che per effetto dei
rincari BCE porta rate più salate di oltre 200 euro al mese, hanno
chiesto alla Consob di sanzionare dichiarazioni false a mercati
aperti,che possono anche aver condizionato i corsi di Borsa, sono
tuttavia disponibili a raggiungere l’intesa purchè sia equa e
rispettosa del mandato del CNCU (sconto del 50% su tutte le penali con
un tetto massimo del’1,25 per cento sui tassi fissi),limpida ed alla
luce del sole,invece di consuete trattative sottobanco con associazioni
di comodo. Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti
(Federconsumatori)
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