Le cosiddette “Authority” altro
non sono che i “Garanti dei buoni servizi” forniti da tutte quelle società ed
enti esistenti sul territorio nazionale, sempre ed esclusivamente a favore
della cittadinanza.
Infatti l’”Authority Anti Trust”
deve verificare se o non esistano i presupposti per dichiarare che esistano dei
“Trust” a danno dei cittadini.
L’Authority per la Privacy
dovrebbe garantire che non esistano società o istituti che violino la privacy della
cittadinanza.
Così l’“Authority” riguardante i
servizi di energia (petrolifera, elettrica, gas ed acqua) non può emettere
Delibere a danno dei cittadini, ed a favore delle società o enti fornitori di
tali servizi, in quanto verrebbero contro lo scopo della loro costituzione.
Dette Delibere emesse a favore
delle Società che gestiscano servizi idrici, elettrici, gas e petroliferi, non
hanno alcun valore normativo ma possono rappresentare solo un suggerimento per
l’emissione di leggi specifiche.
Pertanto, le Società Enel, ENI,
Italgas ed Acea, che si permettono di estorcere ai cittadini soldi per effetto
di contatori, generalmente non omologati e quindi illegali nel nostro Paese,
non possono ottenere dalle Authority di riferimento alcuna Delibera che vada a
danno della cittadinanza tutta, ed in questo va precisato che non è solo una
questione del cosiddetto “consumatore”, ma anche a danno di tutte quelle
aziende, piccole, medie e grandi che utilizzino detti servizi: tutti sono
consumatori.
L’Acea si accordò con tutti i Sindaci
dei Comuni Italiani per creare l’ATO 2, e detto accordo era stato fatto perché
l’Acea, grazie a tale accordo, provvedesse ai lavori di rinnovo e migliorie
degli impianti comunali già esistenti, ma detto accordo si è tramutato in un
flop e l’Acea Ato2 è divenuta una S.p.A., definita da Acea S.p.A. “Soggetto che
esercita la direzione e il coordinamento ai sensi dell’art.2497 bis c.c.” che
fornisce il servizio idrico, e, a questo punto, i sindaci tutti, invece di fare
finta di niente, diventando complici dell’Acea, non hanno provveduto ad indire
un referendum cittadino per l’annullamento dei patti, e, non esistendo alcuna
legge dello Stato che preveda un accordo del genere, questa iniziativa può essere definita solo
una parentesi indemocratica ed incostituzionale a danno della cittadinanza
tutta.
Acea Ato 2 nel corrente mese ha
inviato ai titolari delle utenze fatture con un calcolo di “consumi”
semplicemente “stimato”, e già il termine “consumo” chiarisce l’intenzione
dell’Acea di appropriarsi di un bene fornito dalla Natura e, in quanto tale,
irrinunciabile e quindi il sospendere il servizio ad un utente, comporta la
denuncia contro Acea ed Acea Ato 2 per attentato alla vita dei cittadini.
Non solo. Sulla bolletta che
abbiamo esaminato, nella parte che descrive la tipologia dell’utenza, si trova
scritto “Utenza servita da impianto di depurazione non attivo”. Ora detto
impianto non è mai esistito ed attualmente non sono neppure in parvenza
iniziati dei lavori al riguardo. Gli unici lavori che effettua Acea Ato 2 sono
tali che in meno di due mesi l’acqua è stata chiusa per la bellezza di 225 ore
non consecutive, che la città è piena di perdite d’acqua che vengono aggiustate
dopo molti giorni col nastro adesivo oggi e si riaprono domani, perdite d’acqua
che sono perdite a fiumi che poi vengono ripartite su tute le utenze col
sistema condominale: “il ricco che non paga, non paga; il povero che non paga
sarà portato davanti ad un giudice, mentre pagheranno comunque per loro gli
altri condomini che pagano”.
Inoltre si legge in detta
bolletta che sarebbero state stabilite con delibera 9/14 del 10/07/2014 dalla
“Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti delle Province dell’Ato 2 LAZIO
CENTRALE” delle “tariffe” da applicarsi dal 01/01/2015 ed “approvate dall’AEEGSI
con Delibera 463/2014/R/idr, la bellezza di 6 tariffe diverse, che partono da
una “tariffa agevolata di €. 0,209000 al mc.” ad una “tariffa 3^ eccedenza di
€. 4,753200 mc.”.
Dette tariffe, così come descritte, si individuano da sole:
“Tariffa agevolata di €.0,209000 al mc.”, evidentemente destinata a
tutte le utenze ivi comprese ed in esclusiva
alle amministrazioni di servizio pubblico;
“Tariffa base domestica di €.0,673600 al mc.”, destinata alle
abitazioni, da cui si può evincere che questa è
maggiorata del 222,29665% rispetto alla quella agevolata;
“Tariffa base non domestica di €.0,744700 al mc.”, destinata alle
imprese private ed al commercio, da cui si può
dedurre che questa è maggiorata del 256,31589% rispetto alla quella agevolata;
“Tariffa 1^ eccedenza di €.1,192900 al mc.”, che risulta maggiorata del
470,76555% rispetto all’agevolata;
“Tariffa 2^ eccedenza di €.2,425400 al mc.”, che risulta maggiorata del
1.060,47847% rispetto all’agevolata;
“Tariffa 3^ eccedenza di
€.4,752300 al mc.”, che risulta maggiorata del 2.164,45069% rispetto
all’agevolata.
Ad essere buoni, possiamo
rappresentare che, utilizzando l’attuale tasso di usura più elevato, previsto
per il credito revolving fino a €. 5.000,00, pari al 24,7600%, non può essere
negato che Acea SpA insieme ad Acea Ato 2 SpA applichino tariffe con
maggiorazioni usurarie, quando né l’una e nell’altra società ha mai rinverdito
le tubazioni, fatte aggiustare a dovizia tempestivamente dalle squadre addette,
mantenendo per numerosissimi giorni le perdite di acqua causate da obsolescenza
degli impianti.
E cosa ancor più grave che né
Sindaci né Authority hanno fatto o detto mai nulla sull’argomento: e poi il
Paese Italia, già vessato dall’Europa della Merkel, si ritrova a pagare multe
annue da capogiro proprio perché le Authority non funzionano per la tutela
della cittadinanza! Tanto a pagare siamo sempre noi cittadini, circondati da
parassiti, e ci impoveriamo sempre più!
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