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LE COSIDDETTE AUTHORITY PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
domenica 26 aprile 2015

Le cosiddette “Authority” altro non sono che i “Garanti dei buoni servizi” forniti da tutte quelle società ed enti esistenti sul territorio nazionale, sempre ed esclusivamente a favore della cittadinanza.

Infatti l’”Authority Anti Trust” deve verificare se o non esistano i presupposti per dichiarare che esistano dei “Trust” a danno dei cittadini.

L’Authority per la Privacy dovrebbe garantire che non esistano società o istituti che violino la privacy della cittadinanza.

Così l’“Authority” riguardante i servizi di energia (petrolifera, elettrica, gas ed acqua) non può emettere Delibere a danno dei cittadini, ed a favore delle società o enti fornitori di tali servizi, in quanto verrebbero contro lo scopo della loro costituzione.

Dette Delibere emesse a favore delle Società che gestiscano servizi idrici, elettrici, gas e petroliferi, non hanno alcun valore normativo ma possono rappresentare solo un suggerimento per l’emissione di leggi specifiche.

Pertanto, le Società Enel, ENI, Italgas ed Acea, che si permettono di estorcere ai cittadini soldi per effetto di contatori, generalmente non omologati e quindi illegali nel nostro Paese, non possono ottenere dalle Authority di riferimento alcuna Delibera che vada a danno della cittadinanza tutta, ed in questo va precisato che non è solo una questione del cosiddetto “consumatore”, ma anche a danno di tutte quelle aziende, piccole, medie e grandi che utilizzino detti servizi: tutti sono consumatori.

L’Acea si accordò con tutti i Sindaci dei Comuni Italiani per creare l’ATO 2, e detto accordo era stato fatto perché l’Acea, grazie a tale accordo, provvedesse ai lavori di rinnovo e migliorie degli impianti comunali già esistenti, ma detto accordo si è tramutato in un flop e l’Acea Ato2 è divenuta una S.p.A., definita da Acea S.p.A. “Soggetto che esercita la direzione e il coordinamento ai sensi dell’art.2497 bis c.c.” che fornisce il servizio idrico, e, a questo punto, i sindaci tutti, invece di fare finta di niente, diventando complici dell’Acea, non hanno provveduto ad indire un referendum cittadino per l’annullamento dei patti, e, non esistendo alcuna legge dello Stato che preveda un accordo del genere,  questa iniziativa può essere definita solo una parentesi indemocratica ed incostituzionale a danno della cittadinanza tutta.

Acea Ato 2 nel corrente mese ha inviato ai titolari delle utenze fatture con un calcolo di “consumi” semplicemente “stimato”, e già il termine “consumo” chiarisce l’intenzione dell’Acea di appropriarsi di un bene fornito dalla Natura e, in quanto tale, irrinunciabile e quindi il sospendere il servizio ad un utente, comporta la denuncia contro Acea ed Acea Ato 2 per attentato alla vita dei cittadini.

Non solo. Sulla bolletta che abbiamo esaminato, nella parte che descrive la tipologia dell’utenza, si trova scritto “Utenza servita da impianto di depurazione non attivo”. Ora detto impianto non è mai esistito ed attualmente non sono neppure in parvenza iniziati dei lavori al riguardo. Gli unici lavori che effettua Acea Ato 2 sono tali che in meno di due mesi l’acqua è stata chiusa per la bellezza di 225 ore non consecutive, che la città è piena di perdite d’acqua che vengono aggiustate dopo molti giorni col nastro adesivo oggi e si riaprono domani, perdite d’acqua che sono perdite a fiumi che poi vengono ripartite su tute le utenze col sistema condominale: “il ricco che non paga, non paga; il povero che non paga sarà portato davanti ad un giudice, mentre pagheranno comunque per loro gli altri condomini che pagano”.

 

Inoltre si legge in detta bolletta che sarebbero state stabilite con delibera 9/14 del 10/07/2014 dalla “Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti delle Province dell’Ato 2 LAZIO CENTRALE” delle “tariffe” da applicarsi dal 01/01/2015 ed “approvate dall’AEEGSI con Delibera 463/2014/R/idr, la bellezza di 6 tariffe diverse, che partono da una “tariffa agevolata di €. 0,209000 al mc.” ad una “tariffa 3^ eccedenza di €. 4,753200 mc.”.

Dette tariffe, così come descritte, si individuano da sole:

“Tariffa agevolata di €.0,209000 al mc.”, evidentemente destinata a tutte le utenze ivi comprese ed in               esclusiva alle amministrazioni di servizio pubblico;

“Tariffa base domestica di €.0,673600 al mc.”, destinata alle abitazioni, da cui si può evincere che questa           è maggiorata del 222,29665% rispetto alla quella agevolata;

“Tariffa base non domestica di €.0,744700 al mc.”, destinata alle imprese private ed al commercio, da cui si      può dedurre che questa è maggiorata del 256,31589% rispetto alla quella agevolata;

“Tariffa 1^ eccedenza di €.1,192900 al mc.”, che risulta maggiorata del 470,76555% rispetto all’agevolata;

“Tariffa 2^ eccedenza di €.2,425400 al mc.”, che risulta maggiorata del 1.060,47847% rispetto all’agevolata;

“Tariffa 3^ eccedenza di €.4,752300 al mc.”, che risulta maggiorata del 2.164,45069% rispetto all’agevolata.

Ad essere buoni, possiamo rappresentare che, utilizzando l’attuale tasso di usura più elevato, previsto per il credito revolving fino a €. 5.000,00, pari al 24,7600%, non può essere negato che Acea SpA insieme ad Acea Ato 2 SpA applichino tariffe con maggiorazioni usurarie, quando né l’una e nell’altra società ha mai rinverdito le tubazioni, fatte aggiustare a dovizia tempestivamente dalle squadre addette, mantenendo per numerosissimi giorni le perdite di acqua causate da obsolescenza degli impianti.

E cosa ancor più grave che né Sindaci né Authority hanno fatto o detto mai nulla sull’argomento: e poi il Paese Italia, già vessato dall’Europa della Merkel, si ritrova a pagare multe annue da capogiro proprio perché le Authority non funzionano per la tutela della cittadinanza! Tanto a pagare siamo sempre noi cittadini, circondati da parassiti, e ci impoveriamo sempre più!

 
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Quesiti dei Giudici e ricalcolo degli interessi- Posizione anomala di alcuni CTU

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