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ANATOCISMO NASCOSTO NEI PIANI AD AMMORTAMENTO ALLA FRANCESE PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
domenica 05 gennaio 2014

Ieri mi sono trovato una richiesta via e.mail  di un avvocato che mi chiedeva perché parlassi di anatocismo nascosto nei piani di ammortamento alla francese, ed io correttamente, non conoscendo i dati del caso di cui trattasse, ho fatto un esempio basato su ipotetici €.10.000,00 da rimborsare in 18 rate mensili al 10,00%, con riferimento all’anno commerciale di 360 giorni e di 30 giorni al mese.

I piani di ammortamento, nel tempo, sono stati elaborati con metodi diversi, ma tutti prevedono rimborsi periodici (annuali, semestrali, ecc. ed oggi anche mensili) comprensivi di una quota di ammortamento di capitale ed una quota di interessi corrispettivi, ma all’inizio il capitale ammortizzato è sempre inferiore di quello ammortizzato alla fine e le quote di interessi sono sempre superiori all’inizio e molto più basse alla fine del piano.

Poiché nel passato quando uno riceveva del denaro in prestito e lo doveva rimborsare ratealmente, rimborsava solo capitale e quindi rate costanti, ma senza interessi, perché tutto ciò che si riconosceva in denaro o in natura era considerato come usura, e l’usuraio, se scoperto, veniva punito anche con la pena di morte, quando si raggiunse l’opinione che era giusto che colui che aveva prestato fosse risarcito del danno subito per mancato utilizzo del denaro prestato, si elaborò il metodo proporzionale che permetteva sempre il pagamento di rate costanti comprensive di rimborso di capitale maggiorato degli interessi. Ma con questo metodo veniva rimborsato all’inizio più capitale che alla fine e gli interessi venivano calcolati sulle quote di capitale rimborsato.

Con la fondazione delle Banche, i prestiti furono concessi con metodo rateale, ma con lo scopo di aver subito il riconoscimento di interessi maggiori all’inizio ed inferiori alla fine, ed al contrario le quote di ammortamento di capitale erano più basse all’inizio e maggiori alla fine, e ciò per consentire alle Banche di poter investire nell’anno prima gli interessi e poi il capitale.

 Quindi inizialmente le Banche partirono col sistema inversamente proporzionale, che comportava rimborsi periodici decrescenti, e questo era il sistema meno costoso, ma cominciarono a calcolare gli interessi sul capitale risultante dopo il pagamento della rata precedente.

Poi si è passati a rimborsi con quote di ammortamento del capitale costanti, ed anche in questi piani i rimborsi periodici risultavano decrescenti, ma erano più costosi dei precedenti.

Poiché la clientela lamentava la variabilità dei rimborsi, che all’inizio erano elevati per poi decrescere alla fine dell’ammortamento, ed avrebbe preferito pagare rimborsi costanti, si è studiato il sistema progressivo, che indubbiamente era il più costoso di per sé stesso, ma al tasso contrattualizzato corrispondeva il tasso effettivamente applicato.

I Francesi, poi, che anche loro per gli scoperti autorizzati su conto corrente avevano l’abitudine di capitalizzare periodicamente gli interessi maturati, pensarono che un piano così elaborato col sistema progressivo non permetteva la capitalizzazione periodica degli interessi, per cui bisognava applicare un correttivo che consentisse tale capitalizzazione periodica, e da qui si elaborò la formula matematica che traduce il saggio contrattualizzato in quel tasso che fu chiamato  Tasso Annuo  Equivalente, che prevede appunto la capitalizzazione periodica, e quindi il Saggio prese il nome di TAN Tasso Annuo Nominale.

E’ da notare che nessun cliente delle Banche ha mai saputo cosa si nascondesse dietro la definizione di TAN, né i banchieri si sono mai preoccupati di informarlo.

In passato ho anche indicato la formula finanziaria che permette tale traduzione, ed ho spiegato come si realizzi di fatto tale capitalizzazione, facendo un esempio su un ipotetico 100, che al 10,00% annuo diventa un 10,25% a cadenzatura semestrale ed un 10,471307% a cadenzatura mensile, ma ho anche precisato che parlare di “ammortamento alla francese” non significa che il piano di ammortamento è realizzato col metodo progressivo a rate costanti ad interesse semplice, ma è determinato solo ed esclusivamente dalla applicazione del tasso equivalente che permette ugualmente di elaborare un piano a rate costanti, ma ad interesse composto, vale a dire con l’automatica capitalizzazione degli interessi.

L’esempio da me trasmesso allo scrivente avvocato, elaborato comunque col metodo progressivo, ad interesse semplice, comportava rate costanti di €.598,59 ciascuna, con il primo rimborso  costituito da una quota di ammortamento di capitale di €. 518,85, maggiorata di una quota di interessi corrispettivi di €.79,74, mentre l’ultima era determinata dal rimborso del residuo debito capitale di €.593,85 ed una quota di interessi corrispettivi di €.4,74.

 Ad interesse composto, vale dire “alla francese”, l’esempio fatto manifestava rate costanti di €.600,57 ciascuna, col primo rimborso costituito da una quota di capitale di €.517,24 ed una quota di interessi corrispettivi di €.83,33 e l’ultimo da una quota capitale di €.595,61 ed interessi corrispettivi di €.4,96.

Spiegavo inoltre che l’anatocismo nascosto si evidenziava dal fatto che su un capitale inferiormente ammortizzato, si ottenevano quote di interessi corrispettivi maggiori, ma questo avvocato si è permesso di replicare dicendo che non avevo dimostrato nulla con l’esempio fatto e che anatocismo non c’era, in quanto anatocismo significa “interessi sugli interessi”, come se non lo sapessi, ed ha pensato bene di inquinare il discorso dicendo che se anche il TAE era inferiore all’ISC (Indice Sintetico di Costo) ciò che era stato contrattualizzato era comunque valido.

Mi sono domandato come mai un avvocato non sappia che l’ISC deve essere paragonato, in caso di mutuo o finanziamento a tasso fisso, al Tasso Soglia di Usura ai sensi della Legge n.24/2001, al momento della concessione del prestito, per cui la mia reazione è stata quella di rispondergli malamente, sia perché  detto paragone va fatto tra il tasso contrattualizzato e quello applicato di fatto, per rendere nulla la clausola, sia perché la dimostrazione era insita nell’esempio.

Infatti se al primo rimborso faccio la differenza tra gli interessi corrispettivi ad interesse semplice di €.79,74 con quelli ad interesse composto di €.83,33, ottengo una differenza di €.3,59 a danno del mutuatario, che rappresenta l’ammontare dell’anatocismo nascosto, che in percentuale annua corrisponde a:

[(3,59 x 36000) / (79,74 x 30)] = 54,02558315%;

mentre all’ultimo rimborso, la differenza tra gli interessi ad interesse semplice di €.4,74 e quelli ad interesse composto di €.4,96 è pari ad €.0,22, ossia un anatocismo nascosto:

[(0,22 x 36000) / (4,74 x 30)] = 55,69620253%.

Oltre quindi ad aver dimostrato l’esistenza di questo tipo di anatocismo, perché di questo si tratta, piaccia o meno, va considerato il fatto gravissimo che l’ammontare di queste percentuali  superano alla grande il Tasso Soglia di Usura previsto, non solo per i mutui, ma anche per qualsiasi altro tipo di operazioni di credito,  dai Decreti  emessi  trimestralmente dal Ministero del Tesoro.

E se per caso qualcuno si domandasse come mai queste percentuali, suggerisco di moltiplicare per 12 le suddette differenze per ottenere nel primo caso la somma annua di €.43,08, che indubbiamente è il 54,02558315% di €.79,74 e nel secondo la somma di €.2,64 che indubbiamente è il 55,69620253% di €.4,74.

Ora che un avvocato si permetta di dirmi che non ho dimostrato nulla, significa una sola cosa: che non capisce nulla di matematica e che probabilmente lavora per una banca.

Altri articoli scritti da avvocati, sono pieni di imprecisioni quanto di notizie sbagliate, come l’insistere con la falsa notizia che il piano d’ammortamento alla francese si riconosce dalle rate costanti, ma nessuno focalizza che l’anatocismo risulta nascosto proprio perché non è individuabile da persona ignara della materia.

Mi domando: ma quando la gente imparerà ad informarsi prima di disquisire su materie di cui non capisce nulla? E’ possibile che un avvocato ritenga che, solo perché tale, abbia la scienza infusa?

Personalmente la mia scuola tutti la conoscono, anche perché da me pubblicizzata su questo sito; che io conosca la materia giuridica è una conseguenza del mio originario lavoro e di quello attuale, ma è certo che mai mi permetterei di entrare nel merito del percorso legale che un avvocato abbia scelto di percorrere per raggiungere lo scopo: come dicevano gli antichi romani “A ciascuno il suo” ovvero “Diamo a Cesare ciò che è di Cesare”.

Spero che anche con questo articolo abbia dimostrato che nell’ammortamento alla francese c’è ANATOCISMO NASCOSTO, vietato dall’articolo 1283 del Codice Civile.

 
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Quesiti dei Giudici e ricalcolo degli interessi- Posizione anomala di alcuni CTU

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 Grazie per l’attenzione. Cordialità.

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