Poche
persone sanno che le Sentenze di Cassazione, anche a Sezioni Unite, n°.10692/2007,
n°.23974/2010, n°.1842/2011, n°. 350/2013, nonché l’ultima n°.28222 del
18.12.2013, hanno stabilito in modo indiscutibile che, a fronte di un credito
iniziale vantato da una Banca, qualora la stessa non abbia dimostrato mediante il deposito in
Giudizio degli estratti conto emessi fin dall’inizio del rapporto di Apertura
di Credito, questo deve essere valutato come saldo iniziale ZERO.
La Suprema Corte di Cassazione ha
dichiarato, ancor più esplicitamente, che è inammissibile l’assunto bancario
che, essendo la Banca tenuta a tenere le scritture contabili fino a 10 anni
prima, questa è esonerata dal tenere, e quindi autorizzata a distruggere, gli
estratti conto più vecchi di 10 anni, dovendosi prendere per buone le dichiarazioni
di funzionari circa la corrispondenza del certificato rilasciato alle scritture
contabili.
In questo modo le Banche spesso
riuscivano a scantonare dalla restituzione di interessi anatocistici applicati
nei rapporti di Apertura di Credito, in violazione dell’art.1283 del Codice
Civile.
La Cassazione, con le Sentenze
suddette, chiarisce ancora una volta che le “scritture contabili della Banca”
altro non sono che la dimostrazione, in caso di cessione di Azienda, del giro
di affari della Banca stessa, ma noi potremmo dire che queste scritture
dovrebbero servire anche ai controlli che la Guardia di Finanza usa espletare
presso qualsiasi altro commerciante o altra impresa, per verificare le evasioni
fiscali ed i falsi in bilancio delle Banche analizzate.
Ma le Banche non sono ancora soddisfatte delle
agevolazioni ottenute dal Legislatore che le esonerano da certi obblighi, e
continuano imperterrite a lavorare per acquistare posizioni di favore, e quindi
la Guardia di Finanza può andare a compiere controlli di routine per ogni altra
impresa, mentre per le Banche ha necessità del mandato di un Giudice.
E’ comunque un dato di fatto che la Cassazione, anche a Sezioni Unite, ha stabilito che le Banche non possono distruggere alcun documento atto ad
accantonare ogni dubbio sulla consistenza e formazione di un credito vantato in
quanto l’onere della prova è a carico della Banca stessa.
Ma allora ci si domanda: come mai
ci sono Giudici che sottoscrivono Decreti Ingiuntivi ai quali le Banche
ricorrono, ove è indicato esclusivamente un conto generico di partite cumulate
in uniche descrizioni, come “Capitale”, “Interessi”, “Spese varie” ed eventuali
“Penali”?
Un Decreto Ingiuntivo dovrebbe
essere autorizzato da un Giudice solo dopo che quest’ultimo abbia verificato o
fatto verificare sua sponte d’ufficio la consistenza del credito vantato
mediante l’analisi degli estratti conto che fanno prova, e non si capisce, data
la posizione della Cassazione, perché non avvenga.
Bisogna andare in causa: in Primo
Grado, in Appello ed in Cassazione, e spesso senza avere la possibilità di sentirsi riconoscere
i nostri diritti.
E’ per questo che la nostra
Giustizia si ritrova intasata ed una Sentenza viene emessa dopo 5/10 anni?
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