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Come augurio a tutti i cittadini di raggiungere al più presto un rapporto ottimale con il Settore del Credito, mi permetto di citare un intervento del Prof. EINAUDI espresso nel lontano 1930: 

Le Aziende di Credito esistenti in Italia non “paiono né troppe né poche. Sono troppe tutte quelle casse e banche – ora assai diminuite però, come si è visto, da allora -  che sono amministrate da asini, da ingordi, da dilettanti e da gente che vuol fare la banca per amor del prossimo.
Sono poche in confronto delle alcune altre migliaia di Banche che potrebbero utilmente lavorare in centri rurali, i quali ora ne sono sprovvisti, in altri centri, dove esistono solo filiali di grossi istituti affaccendate a pompar denari da rovesciare al centro e nelle stesse grandi città, dove gli istituti esistenti non abbiano saputo rispondere alle esigenze di ceti sociali pur bisognosi dell’aiuto della Banca”.

(EINAUDI, 1930)
Riportato nel Rapporto della
Commissione Economic

In questo secolo ci stiamo impattando contro le conseguenze proprio di questa fattispecie, ormai giunta al massimo della macroscopicità, fenomeno che nel 1930 sembrava cominciare a scomparire.

Federico Lippi

L’ANATOCISMO nel rimborso alla “francese”. PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
lunedì 20 maggio 2013

 (Riveduto e corretto il 4 Agosto 2013)

Ho avuto modo di leggere il 17 scorso un articolo su Finanza.com  che riprende l’annoso problema dell’ANATOCISMO nel rimborso di mutui e finanziamenti  cosiddetto alla “francese”,  con cui si sostiene che detto tipo di rimborso non presenta nulla di truffaldino, ma permette esclusivamente di ottenere un ammortamento a rate costanti, articolo che comprende una intervista tra “aiutomutuo” ed un  Consulente per le attività di alcuni importanti studi legali .

Tanto per iniziare a precisare,  un Avvocato o un Consulente, così definito, dovrebbe essere un poco più prudente quando decide di inoltrarsi in una materia che non gli appartiene e che è  oggettivamente poco semplice, quale è  la tecnica bancaria: si  corre il rischio di dire sfondoni, mentre un Tecnico Bancario che ha fatto scuola presso il Servizio Legale dell’IMI, che ha fatto studi  di Matematica  Pura,  di Matematica  Finanziaria, nonché studi  di Diritto Pubblico e Privato, può parlare di materia legale se si adatta a dare interpretazioni a norme e sentenze ai sensi dell’art.12 delle Disposizioni sulla Legge in Generale, approvate preliminarmente al Codice Civile con R.D.16.3.1942 n.262.

Bisogna innanzitutto chiarire che il piano di ammortamento a rate costanti non è il piano “alla francese”, bensì  è  un piano ad ammortamento  “PROGRESSIVO” che è sempre esistito, ed è costituito da rate comprensive di una quota di interessi corrispettivi, calcolati sul residuo debito in linea di capitale, ed una quota di ammortamento di capitale, che rispettivamente risultano decrescenti  le prime e crescenti le seconde, in modo da mantenere costante la rata  di rimborso periodica.

Questo tipo di piano viene elaborato mediante l’applicazione di una serie di formule finanziarie che permettono di ottenere questo risultato sulla base del  tasso contrattualizzato.

Si dice invece “alla francese” lo stesso tipo di piano solo che, al posto del tasso contrattualizzato, si adopera il TASSO ANNUO EQUIVALENTE , o EFFETTIVO, che risulta essere determinato dall’applicazione della seguente formula finanziaria:

TAE = {{[ TAN / (p x 100)] + 1}p  – 1} x 100

in cui p è il numero di frazionamenti dell’anno e TAN è il tasso contrattualizzato, indicato nell’atto negoziale come Tasso Annuo Nominale, ovvero TAN.

Supponendo che si abbia un TAN del 10,000%, questo, applicando  la  formula,  si traduce in un 10,25% se le rate sono semestrali, ovvero l’anno è suddiviso in 2 periodi, o del 10,47% se le rate sono mensili, ossia l’anno è suddiviso in 12 periodi.

Ed ora passiamo alla dimostrazione che trattasi di ANATOCISMO NASCOSTO, in violazione dell’art.1283 c.c.

Ipotizziamo che sia stato concesso un finanziamento di un capitale di €. 100,00 al tasso contrattuale su base annua del 10,00%.

Se dovessi rimborsarlo dopo un anno, senza alcuna capitalizzazione intermedia, pagherei  €. 110,00, cioè €.100,00 di capitale e €.10,00 = [(100,00 x 10,00 / 100) x 1] di interessi corrispettivi, mentre invece se dovessi rimborsarlo dopo cinque anni, senza alcuna capitalizzazione intermedia, dovrei pagare €. 150,00, cioè €.100,00 di capitale e €.50,00 = [(100,00 x 10,00 / 100) x 5] di interessi corrispettivi.

Diversamente se si applica una capitalizzazione,  ossia facciamo maturare  interessi sugli interessi,  ovvero produciamo anatocismo .

Nella stessa ipotesi di restituzione in 5 anni, ma effettuando la capitalizzazione annuale degli interessi, avremmo:

il capitale di €.100,00 al 1° anno maturerebbe €.10,00 di interessi, diventando di €.110,00; il 2° anno maturerebbe €.11,00, diventando di €.121,00; al 3° anno maturerebbe €.12,10, diventando di €.133,10; al 4°, €.13,31, diventando di  €.146,41; al 5°,  €.14,64, diventando €.161,05.

La differenza tra €.161,05 ed €.150,00 è di €.11,05 di interessi percepiti in più dal mutuante che sarebbero determinati dall’anatocismo nascosto, pari a 11,05 / 5 = 2,21% medio annuo.

Questo metodo di calcolo viene abitualmente chiamato e conclamato dai Commercialisti e CTU come “capitalizzazione semplice”, ma  sempre di capitalizzazione si parla, che scaturisce in ANATOCISMO vietato dall’art.1283 del Codice Civile: quindi per i Tecnici Bancari si usa dire che la “capitalizzazione o si applica o non si applica”, senza mezzi termini, ossia non esiste alcuna “capitalizzazione semplice”, diventando l’uso  di questo termine un semplice raggiro delle persone che non conoscono la materia, ovvero sono vittime del sistema.

Infatti, se procedessimo al calcolo senza capitalizzazione alcuna per 5 anni, ed applicassimo il tasso del 10,00 + 2,21 = 12,21%, avremo [(100 x 12,21 / 100) x 5] = 61,05, ovvero alla fine del 5° anno dovrei appunto pagare proprio €. 161,05.

Ed ora passiamo alla traduzione del Tasso Annuo Equivalente o Effettivo.

Il discorso è analogo a quanto detto sopra, ma la differenza è data dal fatto che il frazionamento in periodi è annuo, in quanto riguarda un solo arco di tempo che interessa un solo anno, normalmente, commerciale di 360 giorni, ed i periodi sarebbero per convenzione di 30 giorni o multipli di 30.

Se il rimborso avvenisse dopo un anno con capitalizzazione semestrale, cioè con p = 2, avremmo:

100,00 x 10 x 180 / 36000 = 5,00, per cui al secondo semestre non avremo più un capitale di 100,00, bensì di 105,0 che produce a sua volta 105,00 x 10 x 180 / 36000 = 5,25, ottenendo un aumento del capitale pari a complessivi €. 110,25, cioè un incremento di €.10,25, pari al tasso del 10,25%;

Se il rimborso invece avvenisse  dopo un anno con capitalizzazione mensile, cioè con p = 12,  avremmo:

al 1° mese,  100,00 x 10 x 30 / 36000 = 0,83, col capitale che diventa di €. 100,83;
al 2° mese,  100,83 x 10 x 30 / 36000 = 0,84, col capitale che diventa di €. 101,67;
al 3° mese,  101,67 x 10 x 30 / 36000 = 0,85, col capitale che diventa di €. 102,52;
al 4° mese,  102,52 x 10 x 30 / 36000 = 0,85, col capitale che diventa di €. 103,37;
al 5° mese,  103,37 x 10 x 30 / 36000 = 0,86, col capitale che diventa di €. 104,23;
al 6° mese,  104,23 x 10 x 30 / 36000 = 0,87, col capitale che diventa di €. 105,10;
al 7° mese,  105,10 x 10 x 30 / 36000 = 0,88, col capitale che diventa di €. 105,98;
all’8° mese, 105,98 x 10 x 30 / 36000 = 0,88, col capitale che diventa di €. 106,86;
al 9° mese,  106,86 x 10 x 30 / 36000 = 0,89, col capitale che diventa di €. 107,75;
al 10° mese, 107,75 x 10 x 30 / 36000 = 0,90, col capitale che diventa di €. 108,65;
al 11° mese, 108,65 x 10 x 30 / 36000 = 0,91, col capitale che diventa di €. 109,56;
al 12° mese, 109,56 x 10 x 30 / 36000 = 0,91, col capitale che diventa di €. 110,47,

ottenendo un aumento di capitale pari ad €. 10,47, ovvero un tasso incrementato pari al 10,47%, come si doveva dimostrare.

Questo è inconfutabile, e quindi risulta del tutto fuori luogo negare l’evidenza che ci si trova di fronte ad una forma di ANATOCISMO NASCOSTO nel piano di rimborso ALLA FRANCESE.

Per chiarezza, se elaborassimo  un piano di rimborso sui soliti €. 100,00 in 12 rate mensili ad interesse semplice al tasso del 10,00% contrattualizzato, avremmo rate costanti mensili di €. 8,77, con un onere per interessi corrispettivi per €. 5,26; se invece questo piano lo elaborassimo “alla francese”, e cioè ad interesse composto, al TAN del 10,00, che diventa un TAE del 10,47%, avremmo  rate costanti mensili di €. 8,79 ciascuna e l’onere per interessi corrispettivi di €. 5,50, con un incremento di onere di €. 0,24.

E questo consulente intervistato si permette di minimizzare l’operato delle Associazioni a Difesa degli Utenti dei Servizi Bancari e Finanziari, ove i componenti Delegati volontari sono tutti indistintamente dei tecnici nella materia, e di affermare che “l’ammortamento alla francese in realtà genera un fenomeno che è l’opposto dell’anatocismo.”

Quale sarebbe questo  fenomeno da esso scoperto che risulterebbe “l’opposto dell’anatocismo”! Cosa significa “opposto dell’anatocismo”! Che questo tipo di costruzione permette ai mutuatari di risparmiare sugli oneri gravanti su tali tipi di prestiti?

E meno male che  ha anche la cattiva idea, scoprendo se stesso, di affermare che “Tuttavia, complice la crisi economica e delle professioni, come in ogni realtà, anche in quella delle Associazioni dei consumatori, esiste il rischio di imbattersi in eccessi di zelo non sempre suggeriti da intenti del tutto idealistici”!

Come diceva Cicerone “Accusare per non essere accusato”!

L’eccesso di zelo ha invece assalito proprio l'intervistato, ma noi non ci azzardiamo ad esaminare se questo zelo sia stato suggerito da “intenti idealistici” o meno.

E’ un dato di fatto che si  inquina la realtà, raccontando la mezza verità che “la miglior tutela per il consumatore sia l’informazione preventiva e accurata che è facilitata dai nuovi mezzi di comunicazione di massa, dalla rete internet e proprio dalle campagne informative delle associazioni dei consumatori. Prima di siglare (n.d.r.: nota bene, SIGLARE  e non firmare) un contratto di mutuo è necessario assumere tutte le informazioni possibili, confrontando le proposte dei diversi istituti di credito e facendo molta attenzione a ciò che si và a sottoscrivere. Bisogna esigere la massima trasparenza dagli enti eroganti e prendere tutto il tempo necessario per fare scelte oculate.”

Qui di oculato non c’è nulla!

Infatti sottace la seconda parte della verità e cioè che il suo suggerimento è del tutto irrealizzabile in quanto la persona, fisica o giuridica che sia, e non solo un consumatore,  che richiedesse un mutuo o un finanziamento ad un Istituto di Credito ed abbia “siglato” qualcosa, ma poi declini la richiesta, costei si ritroverebbe iscritta alla CRIF di Bologna come declinante e resterà tagliata fuori da ogni possibilità di credito per ben sei mesi! Questa è l’informazione preventiva vera e completa che si può dare, perché nessuna Banca rilascia a chicchessia una copia del contratto per studiarla per scelte oculate, se non una copia di contratto  dopo averlo firmato, e quindi a dadi tratti.

La cosa angosciante è invece che, in una situazione come quella che stanno vivendo attualmente tutti gli Italiani, continuamente presi in giro da chi ha la vera responsabilità della crisi spaventosa che stà attanagliando tutti i popoli, già vessati da una usurarietà vergognosamente vincente,  continuamente scippati in ogni modo, anche per l’emanazione di leggi ad hoc, ci possano ancora essere individui che continuino a sproloquiare senza alcun ritegno su materie che non conoscono, per convincere i poveracci che tutto è regolare.

Costoro sono servi sciocchi di un potere che non ha bisogno di sostenitori, perché truffatore, scippatore ed estorsore che è e  resterà tale, senza possibilità di fuga per noi.

Tempo fa’, su face-book, scrissi della necessità di impiantare  un secondo Processo di Norimberga per condannare ai lavori forzati tutti coloro che, tradendo la propria Patria, hanno imposto ai loro concittadini regole per fare parte, non dell’Europa Unita, ma  di quell’Eurolandia che non ci appartiene, privandoci della nostra riserva aurea e della nostra sovranità monetaria.

Si è creata una crisi spaventosa per spingerci ad accettare una vita di stenti, con il risultato di indurre in molti l’idea che l’unico vero scopo sia quello di   soddisfare, non si sa perché, un desiderio ancestrale della Germania di fondare il Quarto Reich con potere dittatoriale a comando di quello che scherzosamente, ma  non troppo, alcuni definiscono il “Sacro Romano Impeuro”: se non li fermiamo non usciremo mai fuori da questo tunnel di distruzione.

E’  inutile negarlo: il CAPITALISMO ha fallito per eccesso di REALISMO di sciocchi ed incompetenti yes-men per dare spazio all’INGORDIGIA dei poteri forti e del Settore del Credito di tutto il mondo ed in particolare dell’Italia! Vediamo infatti le assurdità che avvengono  giornalmente, come il salvataggio del Monte Paschi di Siena, che ancora non si sa se si sia limitato ai 4 miliardi provenienti dall’IMU pagata l’anno scorso, la quasi decina di miliardi serviti per l’acquisto di F-35, ai 45 miliardi versati al MES, mentre non solo non è stato dato un solo centesimo ai terremotati emiliani, ma si è anche preteso da quei poveracci il pagamento di ICI prima ed IMU dopo sui beni distrutti ed oggi ancora in macerie.

Costoro sono il più delle volte, personaggi che non hanno mai lavorato, ma da una vita percepiscono stipendi  da capogiro senza mai affaticarsi, appropriandosi  dei soldi nostri spesso estorti da EQUITALIA con cartelle pazze, cadute in prescrizione, mai anticipate da richieste al contribuente di pagamenti da parte degli Enti Impositori, i quali, ad evitare che tali loro richieste vengano inviate in ritardo, comunicano ad EQUITALIA il  maturarsi delle gabelle in via anticipata, in modo che la Società possa notificare, anche spesso in modo anomalo, direttamente le relative cartelle esattoriali con l’iscrizione a ruolo, giustificando così la vessatorietà delle stesse per l’addebito di  maggiorazioni di diritti, sanzioni ed interessi di mora, maturati non certo per colpa del contribuente.

Ed EQUITALIA è un altro strumento vizioso che serve a dare posti di lavoro agli yes-men di cui sopra, i quali, senza alcuna preparazione in materia finanziaria, ma alla ricerca di dare sempre maggiore spazio all’ingordigia dei ladri, ti concede, a richiesta, di pagare ratealmente, secondo un piano di rimborso preventivamente definito “alla francese”, senza sapere di cosa si tratti: ancora!

E non è la sola: anche l’INPS ti concede di pagare contributi arretrati secondo un piano di rimborso dichiarato “alla francese”, e fin troppe volte, con la sola applicazione del Tasso Annuo Equivalente, la Società e l’Istituto superano il Tasso Soglia di Usura.

Questi tipi di piani difettano però di una pretesa iniziale che porta l’ISC -  Indice Sintetico di Costo a livelli di quasi il 50,00%: questa è la richiesta del primo pagamento che risulta essere una ratona stratosferica, comprensiva, oltre alla quota di ammortamento di capitale, anche dell’ammontare degli interessi maturati sul debito fino alla data di concessione della rateazione, e quando l’ISC supera il Tasso Soglia di Usura, il patto è comunque nullo.

E, parlando con l’occasione di questo argomento: ma quando EQUITALIA ed INPS concedono le rateazioni, possono trattarle come fossero “FINANZIAMENTI”? Ed EQUITALIA ed INPS possono finanziare un contribuente? Noi diciamo di nò,  perché non sono intermediari né bancari né non bancari,  altrimenti, al momento della concessione della rateazione,  dovrebbero dare anche la prova dell’avvenuto pagamento agli Enti Impositori delle loro pretese, e ciò non avviene!

Nella loro  situazione,  la Società, quale esattore, e l’INPS, quale soggetto pretendente contributi arretrati, non possono altro che considerare consolidato il debito del contribuente e concedergli un rimborso rateale secondo un piano proporzionale ad interesse semplice, e questo lo possono concedere anche i non intermediari mobiliari.

Questo tipo di piano, anche questo sempre esistito, ha la caratteristica di funzionare al viceversa rispetto a quello  progressivo, vale a dire le quote di ammortamento del capitale sono decrescenti mentre sono crescenti le quote di interessi corrispettivi, ma risponde nel medesimo modo dell’altro.

Se poi ci vogliamo addentrare nelle crisi di molti Paesi definiti con debiti spaventosi, finalmente tacciati di fraudolenza, ci sarebbe da domandare: ma ogni Paese di quanto ANATOCISMO risulta essere vittima? Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, Cipro?

Di vergogne non si è mai parlato, ma, visti i suicidi che si stanno verificando giornalmente, questi signori sono solo dei delinquenti colpevoli di delitti contro l’Umanità!

Ultimo aggiornamento ( domenica 04 agosto 2013 )
 
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Quando il Giudice dispone il ricalcolo degli interessi passivi applicando la capitalizzazione semplice degli interessi, si intende che debba applicarsi la capitalizzazione annuale o nessun tipo di capitalizzazione?

 

 Grazie per l’attenzione. Cordialità.

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