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Come augurio a tutti i cittadini di raggiungere al più presto un rapporto ottimale con il Settore del Credito, mi permetto di citare un intervento del Prof. EINAUDI espresso nel lontano 1930: 

Le Aziende di Credito esistenti in Italia non “paiono né troppe né poche. Sono troppe tutte quelle casse e banche – ora assai diminuite però, come si è visto, da allora -  che sono amministrate da asini, da ingordi, da dilettanti e da gente che vuol fare la banca per amor del prossimo.
Sono poche in confronto delle alcune altre migliaia di Banche che potrebbero utilmente lavorare in centri rurali, i quali ora ne sono sprovvisti, in altri centri, dove esistono solo filiali di grossi istituti affaccendate a pompar denari da rovesciare al centro e nelle stesse grandi città, dove gli istituti esistenti non abbiano saputo rispondere alle esigenze di ceti sociali pur bisognosi dell’aiuto della Banca”.

(EINAUDI, 1930)
Riportato nel Rapporto della
Commissione Economic

In questo secolo ci stiamo impattando contro le conseguenze proprio di questa fattispecie, ormai giunta al massimo della macroscopicità, fenomeno che nel 1930 sembrava cominciare a scomparire.

Federico Lippi

Truffa Libor Euribor Adusbef e Federconsumatori interessano le Procure PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
mercoledì 11 luglio 2012

 

Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto alle procure di Roma, Milano e Trani di aprire un’indagine per accertare l’eventuale  manipolazione dei mercati ad opera delle banche.  

 

COMUNICATO STAMPA


TRUFFA LIBOR-EURIBOR: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI HANNO CHIESTO PROCURE REPUBBLICA (TRA LE QUALI MILANO,ROMA,TRANI),DI APRIRE UN’INDAGINE PER ACCERTARE LA MANIPOLAZIONE DEI MERCATI. ADUSBEF CHE GIA’ IL 24 OTTOBRE 2011, AVEVA INTERESSATO L’ANTITRUST (ALLEGATA DENUNCIA), RISERVANDOSI DI PROMUOVERE CLASS ACTION CON FEDERCONSUMATORI,QUANTIFICA DANNO IN 2,9 MLD EURO,PER 2,5 MILIONI MUTUI VARIABILI.


 


   Le Autorità di controllo inglesi e americane (Commodity Future Trading Commission) hanno contestato a  Barclays (ma la vicenda coinvolge anche Hsbc, Lloyds Banking Group e Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank) la manipolazione del Libor, indice che serve a calcolare gli interessi interbancari, i tassi dei mutui e i costi delle carte di credito, ma anche prodotti derivati per un valore di 570 miliardi di dollari (220 miliardi legati all’Euribor).


   La Banca dei regolamenti internazionali nel suo bollettino trimestrale indica in  601 mila miliardi di dollari, 10 volte il Pil globale, il controvalore degli strumenti finanziari derivati scambiati nel Pianeta. Di questo ammontare, più di un terzo è relativo a derivati su tassi di interesse. L’azione delle banche coinvolte nella indicazione falsa dei tassi da loro applicati, non esaurisce i suoi danni nei confronti dei loro clienti titolari di mutuo, dei corrispondenti bancari con i quali si scambiano finanziamenti o del fisco locale, impattando anche sugli esiti delle operazioni in derivati  che, per circa 350  miliardi di dollari, hanno come sottostante i tassi di interesse legati al Libor. In base al dossier della CFTC (Commodity Futures Trading Commission), il tasso più manipolato è stato soprattutto l’Euribor, tasso interbancario di riferimento per l’area euro.  Se al Libor sono legati 350.000 miliardi di dollari di derivati su tassi e 10.000 miliardi di prestiti e mutui (dati di fine 2011), all’Euribor – oltre a un gigantesco ammontare per i mutui – sono legati prodotti derivati per 220.000 miliardi di dollari. La CFTC ha spiegato come veniva manipolato il tasso, facendo riferimento alle e-mail di alcuni operatori in derivati intercettate nella sede di Barclays. Secondo la CFTC alcuni operatori senior di Barclays orchestravano strategie di varie banche allo scopo di influenzare l’andamento dell’Euribor.


    Chi lavorava sui derivati e aveva la necessità – a seconda dei giorni – di avere un Euribor elevato o basso, si metteva d’accordo con i colleghi di altre banche per fare in modo che i vari contributi inviati a Ebf (associazione bancaria non regolamentata) e a Thomson Reuters andassero nella direzione desiderata con la finalità di manipolare la media finale. La manipolazione dei tassi consentiva a chi deteneva posizioni in derivati indicizzati all’Euribor di guadagnare o di limitare eventualmente le perdite, senza preoccuparsi delle conseguenze di chi deve pagare le rate mensili di mutui e prestiti, legati all’Euribor, procurando danni di decine di miliardi ai consumatori. I prodotti derivati, che valgono in Europa il 53% del Pil %, con il 97% dei contratti legati ad attività speculative, sono nei portafogli delle banche pari a  2,5 volte il Pil in Svizzera (254,1%), 106,2% in Gran Bretagna; 55,3 %, in Francia ; 38,4%  in Germania; 22,4% nei Paesi Bassi; 15,3% in Spagna; 10,7% in Italia (riferita alle sole Intesa SanPaolo ed Unicredit), ed una perdita di valore del 10% del portafoglio rappresenterebbe il 55% del patrimonio netto delle banche europee.


   Secondo la CFTC alcuni operatori senior di Barclays orchestravano strategie di varie banche allo scopo di influenzare l’andamento dell’Euribor. Chi lavorava sui derivati e aveva la necessità – a seconda dei giorni – di avere un Euribor elevato o basso, si metteva d’accordo con i colleghi di altre banche per fare in modo che i vari contributi inviati a Ebf (associazione bancaria non regolamentata) e a Thomson Reuters, andassero nella direzione desiderata, con la finalità di manipolare la media finale per consentire a chi deteneva posizioni in derivati indicizzati all’Euribor di guadagnare o di limitare le perdite, con gravissimi danni a milioni di famiglie che hanno sottoscritto mutui indicizzati all’Euribor e che hanno pagato tassi più elevati rispetto a quelli che sarebbero stati determinati dalle corrette regole di mercato.


      Per le suesposte ragioni, Adusbef e Federconsumatori, che hanno quantificato i danni pari a circa 2,9 miliardi di euro per 2,5 milioni di famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile per circa 250 miliardi di euro (con il tasso euribor pari al 5,93% in data 8 ottobre 2008), chiedono alla Procura della Repubblica di aprire una inchiesta volta a verificare i comportamenti penalmente rilevanti, quali la manipolazione dei mercati, di Barclays e di altre banche quali Deutsche Bank, Hsbc, Lloyds Banking Group e Royal Bank of Scotland, sulla base del dossier in mano all’americana CFTC (Commodity Futures Trading Commission), in merito alla manipolazione del tasso interbancario Euribor di riferimento per l’area euro, accertato che se al Libor sono legati 350.000 miliardi di dollari di derivati su tassi e 10.000 miliardi di prestiti e mutui (dati di fine 2011), all’Euribor – oltre a un gigantesco ammontare per i mutui – sono legati prodotti derivati per 220.000 miliardi di dollari, come accertato dalla stessa CFTC, sulla base di e-mail di alcuni operatori in derivati intercettate nella sede di Barclays.


    Tali comportamenti se da un lato possono costituire l’ipotesi più sofisticata di manipolazione del mercato pluriaggravata in violazione degli artt. 110, 81 cpv, 185 comma 1 e 2 del D Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ed art. 61 n. 7 cpc; dall’altro possono costituire una vera e propria truffa aggravata in quanto utilizzando la fede pubblica che gode l’istituzione bancaria,  hanno aumentato e variato artificiosamente il tasso Euribor, nonché quello Libor.


                                               Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)


Roma,10.7.2012

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 11 luglio 2012 )
 
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