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Come augurio a tutti i cittadini di raggiungere al più presto un rapporto ottimale con il Settore del Credito, mi permetto di citare un intervento del Prof. EINAUDI espresso nel lontano 1930: 

Le Aziende di Credito esistenti in Italia non “paiono né troppe né poche. Sono troppe tutte quelle casse e banche – ora assai diminuite però, come si è visto, da allora -  che sono amministrate da asini, da ingordi, da dilettanti e da gente che vuol fare la banca per amor del prossimo.
Sono poche in confronto delle alcune altre migliaia di Banche che potrebbero utilmente lavorare in centri rurali, i quali ora ne sono sprovvisti, in altri centri, dove esistono solo filiali di grossi istituti affaccendate a pompar denari da rovesciare al centro e nelle stesse grandi città, dove gli istituti esistenti non abbiano saputo rispondere alle esigenze di ceti sociali pur bisognosi dell’aiuto della Banca”.

(EINAUDI, 1930)
Riportato nel Rapporto della
Commissione Economic

In questo secolo ci stiamo impattando contro le conseguenze proprio di questa fattispecie, ormai giunta al massimo della macroscopicità, fenomeno che nel 1930 sembrava cominciare a scomparire.

Federico Lippi

Barclays manipolazione del Libor: La cultura delle Banche è corrotta. PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
lunedì 02 luglio 2012

Se concordiamo, come io stesso concordo,  con quanto afferma l'articolista,  che cioè il mondo bancario ormai non si limita ad episodi di corruzione, ma piuttosto appare condizionato da una cultura di fondo corrotta che gli  fa rigettare la consapevolezza della propria  funzione sociale sino a lasciarsi andare a speculazioni avventurose e rovinose, allora siamo certi che non sarà affatto facile venirne fuori, nonostante il gran lavoro portato avanti dai tanti che si prodigano a vario titolo nel tentativo di riportare il treno,  che è  deragliato malamente, su più giusti e validi binari.

Lo scandalo della manipolazione dei tassi interbancari a Londra (Libor), è un ennesimo campanello di allarme, teniamone conto

Da Linkerblog

La cultura delle Banche è corrotta

L’ultimo di una non breve serie di scandali che tocca il sistema bancario internazionale è appena scoppiato in UK, dove sono state trovate le prove della manipolazione dei tassi interbancari (Libor) su cui sono basati centinaia di migliaia di contratti in derivati sui tassi e un numero incalcolabile di contratti di finanziamento.

Lo scandalo ha provocato una reazione infuriata del governatore della Bank of England, Mervyin King (nella foto) a cui hanno fatto seguito le parole del primo ministro Cameron e di Nick Clegg il vice di Cameron che potete ascoltare nella videoclip nella sua intervista a ITVNews.

In pratica alcuni traders delle banche che sono state prescelte per fornire i dati necessari a calcolare il valore del Libor sono stati presi con le mani nel sacco a festeggiare profitti milionari grazie all’alterazione del tasso, che dall’altra parte è andata a discapito di decine di migliaia di piccole imprese che avevano sottoscritto contratti con le maggiori banche inglesi.

Al centro dello scandalo le principali banche inglesi: Barclays, HSBC, Royal Bank of Scotland and Lloyds Banking Group. La rabbia del governatore sta mettendo alle corde il CEO di Barclays, che pur avendo accettato di pagare una multa salata di £290 milioni e rinunciato al suo bonus multimilionario, non sembra avere compreso la richiesta di dimissioni che viene da molto in alto.

Ma non è finita, ora le banche inglesi sono ora anche accusate di avere venduto derivati alle piccole imprese, in quello che appare una ripetizione dello scandalo italiano sui derivati: prodotti inadatti, margini elevatissimi e forzature nella vendita. Barclays, HSBC, Lloyds and Royal Bank of Scotland hanno già accettato di risarcire migliaia di piccole imprese, che si ritiene siano circa 30.000, un numero non distante da quello che è accaduto in Italia.

King, a margine della presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria, ha commentato la queste ultime vicende con parole durissime:
“le riforme devono modificare sia la cultura, che la struttura delle banche dai livelli eccessivi di stipendi e bonus al trattamento indegno della clientela, alla manipolazione ingannevole dei tassi d’interesse principali e ora questa mattina la notizia di un altro scandalo su vendite di prodotti”.

Sir Mervyn demanded immediate and far-reaching action to reform the structure and culture of the UK banking industry. He said: “That goes to both the culture in the banking industry and to the structure of the banking industry, from excessive levels of compensation, shoddy treatment of customers, to deceitful manipulation of one of the most important interest rates and now this morning to news of yet another mis-selling scandal.
“We can see we need a real change in the culture of the industry. And that will require two things. One is leadership of an unusually high order and changes to the structure of the industry.”

Quanto a Lord Turner, chairman of the Financial Services Authority, l’equivalente della nostra CONSOB, nel condannare Barclays per il suo comportamento  ha aggiunto: “C’è un livello di cinismo e avidità che è sconvolgente. Credo che ci prenderemmo in giro se pensassimo che alcuni dei comportamenti emersi nello scandalo sul Libor non siano presenti anche in altre aree delle attività di trading.”

Bob Diamond- Barclays

Il CEO di Barclays Bob Diamond ha sino ad ora rifiutato di presentare le dimissioni, ma è lo stesso premier Cameron a chiedere che si presenti in parlamento a spiegare cos’è successo. E questo, statene certi, accadrà diversamente da quanto avvenuto in Italia quando ogni scandalo finanziario, incluso quello sui derivati e ora quello di Banca Network Investimenti -con ben 28.000 clienti a cui sono stati bloccati i conti- vengono al massimo confinati in qualche audizione alla Commissione Finanza.

L’economia reale sta soffrendo in UK come in Italia, la tolleranza verso arroganza, verso stipendi e incentivi dei top bankers soprattutto in presenza di una reiterata, incorreggibile tendenza ad approfittarsi delle debolezze dei clienti, sta calando rapidamente in presenza di episodi come questi che dimostrano quanto il lupo perda il pelo ma non il vizio.

 


Ultimo aggiornamento ( lunedì 02 luglio 2012 )
 
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