Adusbef lascia il ConsumerLab (Monte dei
Paschi e associazioni): incompatibili con Alessandro Profumo,
paracadutato alla presidenza della banca.
Adusbef lascia il ConsumerLab (Monte dei Paschi e associazioni):
incompatibili con Alessandro Profumo, paracadutato alla presidenza della banca.
A
nome del direttivo nazionale, del Presidente Elio Lannutti e della
Segreteria, comunico con rammarico l’uscita dal tavolo Consumatori-MPS
(ConsumerLab) di Adusbef, per manifesta incompatibilità con il signor
Alessandro Profumo: Adusbef non ritiene opportuno né utile avere
rapporti con una banca la cui attività industriale sarà improntata da
chi, beneficato di una buona uscita di ben 42 milioni di euro per aver
portato il valore della banca da una quotazione di 8 euro, ad una di
1,8, non è per costituzione incline al rispetto dei diritti dei
consumatori, degli utenti, dei risparmiatori, degli imprenditori e
soprattutto delle regole, che Adusbef difende da 25 anni, avendo come
guida l’art. 47 della Costituzione: La Repubblica incoraggia e tutela il
risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla
l'esercizio del credito. […]
Oggi scoppia di nuovo la bolla
dei prodotti derivati, “il ritorno degli zombie”, come ha scritto ieri
Affari & Finanza di Repubblica, per un valore di 650.000 miliardi di
dollari,12 volte il PIL mondiale, lascio a verbale che Unicredit di
Profumo (come risulta dagli atti giudiziari che vedono indagati una
pletora di dirigenti Unicredit da molteplici Procure della Repubblica),
ha impostato come politica industriale il collocamento con destrezza di
derivati a clienti e piccole e medie imprese, facendo balenare, qualora
non avessero accettato, il mancato rinnovo dell’affidamento. Accusati,
tra l’altro, di aver causato il fallimento dell'azienda Divania spa di
Modugno, per aver “invitato” il titolare a sottoscrivere prodotti
finanziari ad altissimo rischio senza adeguata informazione“. La Divania
è fallita.
Ricordo che Adusbef nel 2008, per aver osato
denunciare la bolla dei derivati di Unicredit alle Procure della
Repubblica, fu oggetto di una accanita ritorsione di cui Consob si rese
complice comminando una sanzione economica di 100.000 euro al presidente
Elio Lannutti, e che ben due Corti di Appello, di Perugia e Roma, hanno
poi annullato. Il signor Profumo è indagato inoltre per abuso di
diritto dal Pm di Milano Alfredo Robledo, per una gigantesca evasione di
700 milioni di euro utilizzando il sistema Brontos, risolta con una
sanzione di 245 milioni di euro. In questa inchiesta Alessandro Profumo,
amministratore delegato di Unicredit all'epoca dei fatti, ha dovuto
rispondere di dichiarazione fiscale fraudolenta mediante artifici.
Premurosamente il governo Monti, all’art.9 della delega fiscale, si
accingerebbe a sanare la macchia, solo se non montasse la rabbia
popolare e la consapevolezza di un Senato della Repubblica non più
disponibile a votare a scatola chiusa i provvedimenti salva banchieri.
Già
nel 2008, Adusbef uscì con analoghe, forse più lievi, motivazioni dal
tavolo Unicredit. Con coerenza successivamente ha abbandonato i tavoli
con l’ABI e quello con Banca Intesa-SanPaolo. Oggi ci vediamo costretti a
seguire quella stessa strada, alla luce del fatto che, in un paese
bancocratico, i banchieri sono in grado di imporre, a loro favore, buone
leggi e migliore stampa, spadroneggiando perfino in Banca d’Italia.
Dobbiamo ritenere che il MPS, accettando il riciclaggio di banchieri
dismessi, non ritiene un problema il livello di fiducia dei suoi
correntisti ed il rapporto con essi, trascurati anche in recenti
dichiarazioni del neo presidente della banca: «i nostri rapporti sono
con la Fondazione e gli indirizzi sono chiari: puntare a recuperare
efficienza, redditività e stabilità patrimoniale». Ecco gli obbiettivi,
con promessa di “non guardare al passato”: inutile, cioè, una indagine
interna sulla vicenda Antonveneta.
Le nostre banche hanno
ricevuto un prestito triennale di 270,8 miliardi di euro dalla Bce al
tasso dell’1%, che utilizzano per fare profitti, riacquistare le loro
obbligazioni strozzando le piccole e medie imprese e taglieggiando le
famiglie: Adusbef non può essere complice di questi gravissimi
comportamenti.
Pronti a riconsiderare la nostra posizione, qualora Profumo segua l’esempio del sindaco di Siena, Ceccuzzi.
Mauro Novelli (Segretario Nazionale Adusbef)
Roma, 26.5.2012
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