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Come augurio a tutti i cittadini di raggiungere al più presto un rapporto ottimale con il Settore del Credito, mi permetto di citare un intervento del Prof. EINAUDI espresso nel lontano 1930: 

Le Aziende di Credito esistenti in Italia non “paiono né troppe né poche. Sono troppe tutte quelle casse e banche – ora assai diminuite però, come si è visto, da allora -  che sono amministrate da asini, da ingordi, da dilettanti e da gente che vuol fare la banca per amor del prossimo.
Sono poche in confronto delle alcune altre migliaia di Banche che potrebbero utilmente lavorare in centri rurali, i quali ora ne sono sprovvisti, in altri centri, dove esistono solo filiali di grossi istituti affaccendate a pompar denari da rovesciare al centro e nelle stesse grandi città, dove gli istituti esistenti non abbiano saputo rispondere alle esigenze di ceti sociali pur bisognosi dell’aiuto della Banca”.

(EINAUDI, 1930)
Riportato nel Rapporto della
Commissione Economic

In questo secolo ci stiamo impattando contro le conseguenze proprio di questa fattispecie, ormai giunta al massimo della macroscopicità, fenomeno che nel 1930 sembrava cominciare a scomparire.

Federico Lippi

Adusbef e Federconsumatori denunciano Moody's PM Trani apre inchiesta penale PDF Stampa E-mail
Scritto da Federico Lippi   
lunedì 27 giugno 2011

 

 

COMUNICATO STAMPA

BANCHE: SU DENUNCIA CONSUMATORI PROCURA TRANI PROCEDE SU MOODY’S !
MA ABI NON RACCONTI FAVOLE: BANCHE SOLIDE PERCHE’ SPENNANO FAMIGLIE !

 E’ stata la denuncia precisa di Adusbef e Federconsumtori, non della cricca dei banchieri dagli interessi occulti,che ha indotto la Procura della Repubblica di Trani, PM Michele Ruggiero,ad aprire un’inchiesta penale a carico di Moody’s per un report del 6 maggio 2010, che creò turbativa di mercato ed un crollo dei mercati azionari ed obbligazionari.
La decisione di Moody's di mettere sotto osservazione i bilanci di 16 banche italiane in vista di un possibile taglio del rating, non è incomprensibile, come ha affermato oggi il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, ma rientra in un filone speculativo di agenzie di rating che traggono profitti sia dai committenti che dalle banche,presenti nei loro assetti azionari.





Se le banche italiane non hanno mai avuto problemi, non è per le importanti capitalizzazioni effettuate, né per le operazioni di fusione e concentrazione a misura di alte prebende e stock option dei banchieri,che invece di migliorare la qualità dei servizi e ridurre i costi per le economie di scala, sono aumentati,ma per le politiche di cartello che neppure l’Antitrust riesce a scalfire,mentre non pretendiamo nulla da una Bankitalia a braccetto coi banchieri.
Gli istituti di crediti italiani "non hanno nulla da temere" non perché più brave e più efficienti nell’erogazione dei servizi bancari e nella gestione del credito e del risparmio,ma perché aduse a vessare con ordinari soprusi famiglie e piccole e medie imprese letteralmente spennate,con costi e condizioni tre volte più elevate della media europea, con un conto corrente che in Italia costa 295,66 euro,mentre nella media dell’Europa a 27 è pari a 114 euro.


L’Abi e le banche non tirino troppo la corda tariffaria,con commissioni e costi sproporzionati come 3 euro imposti per prelevare contante agli sportelli e 12 euro per certificare gli interessi passivi in detrazione sui mutui prima casa, perché utenti,consumatori e piccole e medie imprese cominciano a ribellarsi giustamente agli usi,abusi e soprusi bancari- sostengono Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori).

27/06/2011

TRANI - La Procura di Trani ha chiesto l'acquisizione degli ultimi report di Moody's sul debito pubblico e sulla stabilità del sistema bancario che stanno causando il crollo delle borse italiane. Secondo il pm Michele Ruggiero gli analisti della società di rating starebbero "manipolando il mercato" in maniera illegittima. (...) il sospetto è che i giudizi di Moody's non si basino su dati reali (---) Per questo la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i tre analisti di Moody's che hanno seguito la vicenda Italia. I reati contestati sono di market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, e di aggiotaggio, la divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario. Ora il pm Ruggiero ha chiesto l'acquisizione dei nuovi atti per capire se ci sia una recidiva nell'atteggiamento dell'agenzia di rating. Agli atti è già finita nei giorni scorsi una relazione della Consob (...).

Ultimo aggiornamento ( lunedì 27 giugno 2011 )
 
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