Tieni il tuo conto corrente sempre sotto controllo. Calcola: Anatocismo, Spese, Lucro per Valuta; Individua: Superamento Tassi Soglia d'Usura, corretta applicazione Commissione Massimo Scoperto. www.checkbank.org
HomeArticoli Il Settore del Credito cambia il pelo ma non il vizio.
Il Settore del Credito cambia il pelo ma non il vizio.
Scritto da Federico Lippi
giovedì 19 marzo 2009
Il 17 marzo scorso la APCOM ha pubblicato una interessante
dichiarazione dell’attuale Governatore della Banca d’Italia Draghi, il quale
probabilmente, quale semplice portavoce, riferisce le pretese di chi lo governa
e lo controlla: le Banche.
“Le svalutazioni dei crediti possono essere dedotte dal
reddito imponibile delle banche solo fino allo 0,30% degli impieghi; le
svalutazioni eccedenti questo limite sono rateizzate in 18 anni. Tali limiti e
dilazioni” – spiega Draghi – “ sono stati ripetutamente inaspriti negli ultimi
anni. Per essi è difficile trovare giustificazioni economiche o riscontri in
altri grandi Paesi Europei”
A prescindere che le dichiarate “svalutazioni dei crediti”,
se per ipotesi vere, sarebbero l’ inevitabile conseguenza dell’ingordigia delle
Banche stesse, paventata da Einaudi negli anni ’30, e preannunciata da Werner
negli anni 70, che hanno portato sul lastrico il Paese Italia e, insieme
all’Italia tutto il mondo, è necessario soffermarsi sulle assurdità elencate da
Draghi senza alcun ritegno.
Il Settore del Credito, anche grazie al coordinamento
irresponsabile dell’ABI, Associazioni Banche Italiane, ovvero Associazione
Baciata dalla Ingordigia, ha promosso a
tutti i livelli l’indebitamento più spinto, da una parte, e l’investimento ad
elevatissimo rischio dei piccoli risparmiatori, dall’altra.
In tale modo ha rastrellato “liquidi”da portare alle isole
Cayman, considerate dai “banchieri” oltre che un “paradiso fiscale” anche un “paradiso finanziario”, mentre in casa si
naviga su un mare incontrollato di
moneta virtuale, causa di cartelle e bollette “pazze”, indebitamenti da
capogiro, da cui ne è derivato l’inasprimento della disoccupazione, una
immediata frenata dello sviluppo e della crescita economica del Paese, la
distruzione delle poche risorse che ci erano rimaste, il conseguente aumento
smisurato dell’inflazione, macroscopizzata dall’avvento dell’Euro.
Da qui ne è derivata la deflazione e la seguente crisi
economica: tutto per merito della avidità delle Banche le quali ai propri
crediti hanno pensato, garantendoli con ipoteche immobiliari e con fideiussioni
“omnibus”, vietate dalla legge 154/92, in modo da permettere al Settore di
ricostruirsi celermente e, principalmente a prezzo irrisorio,
quell’investimento sul mattone, quasi venti anni fa alienato perché ritenuto
non più abbastanza fruttifero.
Queste le vere ragioni che hanno portato sul lastrico il
Paese Italia!
Il Settore del Credito, indistintamente tutto, non soffre
assolutamente di alcuna svalutazione del credito, ed il lamentarsi di teoriche
svalutazioni è fuor di luogo, in quanto, ad un attento analista di bilanci,
completamente estraneo da rapporti col
Settore, effettivamente “super partes”,
non sfuggirebbero le gonfiature di perdite e di spese nei bilanci di queste
Società, come le false costituzioni di nuove sedi risultanti improduttive di
danaro, che si trovano invece a non fare credito per ordini di scuderia, ma
anzi costrette , poverette, a dirottare i propri Utenti alle così dette
Finanziarie, che applicano sui prestiti
ISC ( indici sintetici di costo) di gran lunga superiori al Tasso Soglia di Usura, finanziarie spesso “on
line”, che prestano anche a “pensionati con qualche problemino!”
Il Settore non sa nulla di “soci unici”, spesso
rappresentati da dementi ultranovantenni, Presidenti nullatenenti di SRL.
Non sa nulla di meccanismi di “cartolarizzazione” di
crediti, a mezzo Gazzetta Ufficiale dello Stato, alla faccia della Legge sulla
Privacy, a favore di aziende , sempre SRL, che sono direttamente o
indirettamente figlie di quelle stesse banche che hanno negato prestiti!
E così sia aggira ancor di più l’ostacolo della Legge
Antiusura sulla base di un TEGM enormemente superiore rispetto alle altre tipologie di credito, perché trattasi appunto di
“Crediti concessi da intermediari non bancari!”: tanto sono sempre quegli
imbecilli dei cittadini a pagare!
Ma perché Draghi, invece di fare un piagnisteo, non pensa
piuttosto:
- alle truffe effettuate dal Settore, spingendo e
raggirando la povera gente “credula” di potersi avvantaggiare per il futuro con
qualche spicciolo in più, grazie a tassi attivi un poco più accettabili dello 0,001%
( Unicredit ) sull’esubero di deposito oltre gli Euro 5.000,00 ( altrimenti
ricevono zero interessi creditori);
- a dove sono
andati a finire tutti i risparmi della povera gente che i “borsini delle banche” hanno indotto ad
investire nei Bond Argentini, Parmalat,
Cirio, investimenti come “My Way” e “For You”, del gruppo MPS;
- a come sono
stati raggirate giovani coppie con mutui per l’acquisto della prima casa “ a
rata costante”, per poi fare trovare loro, a caparre versate, e davanti al
Notaio, sì, una rata costante, ma a tasso variabile, anche questa
variabile quindi di periodo in periodo
prefissato, in modo tale che costoro non saranno più impegnati per 25 anni come
immaginavano, bensì per 35/38 anni;
- a pretendere dalla Banche di riportare in Italia tutti i capitali che hanno portato
all’estero!!
Ma chi pensa a rimborsare questa povera gente, già vessata dal
“pharming” e dal “fishing”, in ordine ai quali furti, mediante Bancomat, carte
di credito ed “avvisi truffa su carte
intestate delle banche stesse” on -line, visto che il Settore fa orecchie da mercante, defilandosi , negando ogni
responsabilità, e cercando in tutti i modi di colpevolizzare la vittima?.
E Draghi “spallidisce” perché col 2008 ( Governo Prodi) “ solo una
parte degli interessi passivi” già deducibili per il solo 4,00%, “ora non lo sono più ai fini dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) e sull’IRAP (Imposta Regionale sulle
Attività Produttive)” e, prosegue, “ Gli interessi passivi sono per le banche
quello che il costo delle materie prime è per qualsiasi impresa” e, secondo
stime ufficiali, prosegue “il costo
complessivo della indeducibilità degli interessi passivi nell’anno in corso è
di circa 1,1 miliardi di Euro, di cui un quarto attribuibile a transazioni con
altre banche”.
Anzi tutto una considerazione :
non si vede perché le Banche , che ci tengono tanto a vantarsi di essere
“commercianti di danaro”, poi come tutti
i commercianti non debbano pagare le tasse.
Gli altri commercianti, se non lo
fanno rientrano nella sfera degli EVASORI, anche per uno scontrino fiscale non
battuto ad un bimbo che fugga con una caramella! La differenza sta nel fatto
che il Settore del Credito pretende , da commerciante, di non essere
considerato EVASORE TOTALE, ma di essere esonerato dal legislatore dal
pagare le tasse alla faccia dei
contribuenti: comodo no? Tanto paghiamo sempre noi, sempre noi finiamo
facilmente sotto i ponti, noi andiamo
nottetempo, non visti, a mangiarci un piatto caldo alla Caritas.
A questo punto va chiarito che
gli interessi di cui sproloquia Draghi altro non sono che, da una parte, gli
interessi che le banche in generale,
pagherebbero ( ma dovrebbero provarlo)
ad altre Banche per i propri
approvvigionamenti onde concedere poi
prestiti a Fiat, Iveco, Parmalat, Cirio, Aziende Italiane in Argentina, ovvero
tante altre aziende come le Società di
Servizi, i Costruttori edili, i Commercianti
di armi, di Arte, i Venditori di case,
le Case d’Asta ecc.., tutte aziende in cui le Banche stesse hanno interesse di credito o
partecipazione, ma detti interessi inciderebbero, a detta di Draghi, solo per 275 milioni di
Euro, mentre i restanti 825 milioni di Euro rappresenterebbero interessi
riconosciuti ai depositanti sui conti correnti: non mi risulta che un normale
cittadino abbia mai visto un centesimo di interessi, anzi gli tolgono pure il
capitale per rifarsi del volo della mosca!
Questi dati preoccupano in quanto
le Banche, a seconda delle attività finanziarie speculative ( Futures,
derivati, Bonds, compravendita ad horas di valute estere – il cambio favorevole di 1/16 è molto fruttifero, perché è pari al 547,50%
annuo -, prestiti tramite finanziarie, e
tante altre attività , con costo pressoché zero) permettono nella media
a tutte le banche di incassare senza alcun problema da un minimo del 29% ad un massimo del 56%, e su quanto
introitano non solo non ci pagano nulla, ma scaricano sull’utente dei servizi
bancari tutte le più indecenti asserite spese, comprese le tasse,
capitalizzandole e facendo a queste maturare interessi passivi, anche
anatocistici, per l’utente.
Ed il Draghi, senza alcuna
vergogna, insiste con il teorema “dal 2009 (Governo Berlusconi) è venuta meno
la norma che esentava dall’Iva le prestazioni dei servizi ausiliari all’interno
di un gruppo bancario (..). E’ auspicabile che l’ordinamento italiano accolga il regime del gruppo IVA
previsto dalla direttiva comunitaria allineandosi alle scelte compiute dai
principali stati membri dell’ Unione”
Ma perché dico io, il caro Draghi
non si fa parte dirigente con i suoi controllori affinchè si adeguino intanto loro, le Banche, alla Direttive della CEE , dello SME e della UE, ad esempio
proponendo almeno di maggiorare del solo 10,00% il TEGM per misurare il tasso
soglia di Usura, visto che solo in Italia
viene maggiorato del 50,00%?
E perché non si fa parte
dirigente affinchè le Banche riconoscano ai
propri depositanti un più equo Euribor, maggiorato dello spread da esse
stesse applicato?
Ed ancora, perché invece a chi
chiede prestito applicano tassi da paura e come se non bastasse spingono gli Utenti verso le proprie costose finanziarie , o peggio direttamente nelle
mani degli usurai?
E perché Draghi non dice niente
alle Banche che, a fronte
dell’abbattimento dell’Euribor, hanno alzato lo spread di tanti punti
percentuali di quanti punti sono diminuiti
quei tassi?
Ed è altresì curioso che le
banche, dopo essersi accorpate almeno in quattro gruppi bancari alla ricerca di fare più facilmente cartello,
per poi giungere alla “banca
Universale”, tanto auspicata da Rainer Stefano Masera, in modo
tale che una siffatta banca potrà solo finanziare se stessa prima del
proprio fallimento, spingano Draghi a manifestare il maggior onere addebitato a
questi neo gruppi, quando prima, essendo quasi 300 le Banche sul territorio,
l’eventuale maggior onere di 2 miliardi di euro si sarebbe spalmato in 6,5
milioni per ciascuna.
Tutta questa inscenata mi fa ripensare al cappello dell’art. 2 del D.L.
29.12.2000 n. 394 ( Governo d’Alema) contenente l’interpretazione autentica (
dopo oltre 4 anni e mezzo) della Legge Antiusura 7. 3 . 1996 n. 108, ove si
legge “ In considerazione dell’eccezionale caduta dei tassi di interesse
verificatasi in Europa e in Italia nel biennio 1998 – 1999, avente carattere
strutturale, il tasso di interesse è sostituito… “ ( da art.3) dal “.. tasso di
sostituzione..stabilito.. in misura non superiore al valore medio per il
periodo gennaio 1986 – ottobre 2000 dei
rendimenti lordi dei Buoni del Tesoro
Poliennali..” vale a dire che per un
fenomeno finanziario, del tutto relativo, verificatosi in un biennio, si sono
organizzati un tasso di sostituzione che copre il non indifferente arco di
tempo di ben 14 anni, allo scopo di poter continuare a tenere alti i tassi dei
mutui superiori a £. 150 milioni! Alla
faccia della moderazione!
Ma comunque tornando a Draghi: ma
scendendo dal suo pulpito, ha mai
parlato almeno con i direttori di Agenzia che si lamentano del fatto che non
gira più un soldo?
Sarebbe il caso che Draghi
prendesse per le orecchie, si fa per
dire e per esser delicati, tutti questi personaggi che si autodefiniscono
banchieri, ma che non sono altro che servi sciocchi almeno delle “ Fondazioni Bancarie”, per non
dire di altri: bravi! Proseguite così
che farete tanta, tantissima strada!
Quesiti dei Giudici e ricalcolo degli interessi- Posizione anomala di alcuni CTU
Quando il Giudice dispone il ricalcolo degli interessi
passivi applicando la capitalizzazione semplice degli interessi, si intende che
debba applicarsi la capitalizzazione annuale o nessun tipo di capitalizzazione?