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Come augurio a tutti i cittadini di raggiungere al più presto un rapporto ottimale con il Settore del Credito, mi permetto di citare un intervento del Prof. EINAUDI espresso nel lontano 1930: 

Le Aziende di Credito esistenti in Italia non “paiono né troppe né poche. Sono troppe tutte quelle casse e banche – ora assai diminuite però, come si è visto, da allora -  che sono amministrate da asini, da ingordi, da dilettanti e da gente che vuol fare la banca per amor del prossimo.
Sono poche in confronto delle alcune altre migliaia di Banche che potrebbero utilmente lavorare in centri rurali, i quali ora ne sono sprovvisti, in altri centri, dove esistono solo filiali di grossi istituti affaccendate a pompar denari da rovesciare al centro e nelle stesse grandi città, dove gli istituti esistenti non abbiano saputo rispondere alle esigenze di ceti sociali pur bisognosi dell’aiuto della Banca”.

(EINAUDI, 1930)
Riportato nel Rapporto della
Commissione Economic

In questo secolo ci stiamo impattando contro le conseguenze proprio di questa fattispecie, ormai giunta al massimo della macroscopicità, fenomeno che nel 1930 sembrava cominciare a scomparire.

Federico Lippi

Una lettera aperta alla spettabile Agenzia delle Entrate Canone TV
Scritto da Federico Lippi   
martedì 07 aprile 2009

 

Premessa

 

La burocrazia  produce danni incalcolabili e il guaio è che è difficilmente attaccabile, meno della mafia, meno della ‘ndrangheta, e sta soffocando ed ingessando questo Paese. Sì  c’è la crisi: ma prima cosa impediva e limitava agli stranieri ad  investire nel Paese?

E’ stato denunciato apertis verbis da molti, scritto sulla stampa estera, investire ed intraprendere  attività in Italia può essere non solo più costoso, per la forte tassazione, ma rovinoso  a causa della assurda situazione  per cui l’elefante burocratico, invece di essere al servizio del cittadino che ne  sovvenziona la costosa esistenza, gli rema apertamente contro e  sembra percepirlo o come una mucca da mungere o  peggio un nemico da bloccare  qualora volesse intraprendere, e tanto più piccolo è l’incauto che vuole intraprendere, tanto più il mastodonte burosauro sembra accanirsi.

 

Ma quello che  davvero appare sempre più indifeso è il povero cittadino comune, quello che esiste solo in quanto pagatore di imposte, tariffe, tassucelle, multe e sanzioni  a ripetizione, nonché  interessi anche sulle stesse.

I casi che arrivano a questa delegazione sono tanti e davvero pubblicarli tutti è impossibile, ma   questo caso  esemplificativo di certo modo di condurre il rapporto col cittadino voglio riportarlo come:

 

LETTERA APERTA  alla Spett. Agenzia delle Entrate

 

Egr. Dr. XXXX

 

Faccio seguito al Suo sollecito in data 30.3. 2009 con avviso di pagamento maggiorato di sanzione e mora, per il fatto che  il nostro iscritto non avrebbe pagato il canone TV di euro  107,50 previsto per questo anno 2009.

 

Al riguardo,  mi sento in dovere di rimarcare la assurdità della pretesa del tutto estorsiva, giacchè la Rai, oltre  a pretendere il canone,  incassa somme vergognose per fare pubblicità a ritmi superiori alla TV commerciale, anche se mi rendo conto che questo argomento, che mal dispone il cittadino a pagare una ennesima  tassa iniqua, a voi non interessa,  ma debbo comunque  esprimere una domanda pertinente alla quale gradirei ricevere una immediata ed esaustiva risposta a giro di posta.

 

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Scandalo di usura a Roma ? Analizziamo i tassi
Scritto da Federico Lippi   
martedì 24 marzo 2009

 

 

Si è suicidato oggi a Roma  Carlo Lampronti noto antiquario di via del Babbuino: era sotto indagine per usura, a causa di una denuncia da parte di un imprenditore dal quale avrebbe preteso tassi dal 5% al 7% al mese., pari al  60/84% annuo, per una cifra di 540 milioni avrebbe preteso assegni a garanzia per il valore di 12 milioni di euro.

Ovviamente viene dato molto risalto alla notizia, ma ci meraviglia moltissimo che  venga presentato il tasso , indubbiamente usuraio, come fosse chi sa che .

 

Se la stessa Pubblica Amministrazione  chiede  per more  e sanzioni  , un tasso dal 48% al 57% ai contribuenti, non ci sembra una gran meraviglia che un USURAIO , arrivi a chiedere una tasso  che va dal  60% all’84% alla propria vittima.

Ultimo aggiornamento ( martedì 24 marzo 2009 )
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Banche : Dittatura bancaria globale, hanno anche immunità territoriale!
Scritto da Federico Lippi   
martedì 24 marzo 2009

C'è un sistema trasversale di potere, che sfugge a ogni controllo politico, una sorta di elite bancaria e finanziaria, garantita dalla legge stessa, ma al di sopra di essa; una sorta di dittatura invisibile e oppressiva, che si manifesta nella maniera più subdola e coi nomi più innocui: inflazione, crisi, neoliberismo...
Ma bando alle ciance! Adesso vi voglio mostrare un po' di documenti sconcertanti. Partiamo dalla BCE, organismo privato, sovra-nazionale, che conta tra i suoi azionisti le rispettive banche centrali, anch'esse private. Come si può chiaramente leggere nel Trattato sull'Unione Europea, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel 1992, all'articolo 107:

"Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal presente trattato e dallo Statuto del SEBC, né la BCE né una Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti".

Per gli scettici esiste comunque il sito dell'EUR-Lex, che si occupa della pubblicazioni di tutti gli atti ufficiali inerenti il diritto europeo:

Ultimo aggiornamento ( venerdì 27 marzo 2009 )
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Il Settore del Credito cambia il pelo ma non il vizio.
Scritto da Federico Lippi   
giovedì 19 marzo 2009

 

Il 17 marzo scorso  la APCOM ha pubblicato una interessante dichiarazione dell’attuale Governatore della Banca d’Italia Draghi, il quale probabilmente, quale semplice portavoce, riferisce le pretese di chi lo governa e lo controlla: le Banche.

“Le svalutazioni dei crediti possono essere dedotte dal reddito imponibile delle banche solo fino allo 0,30% degli impieghi; le svalutazioni eccedenti questo limite sono rateizzate in 18 anni. Tali limiti e dilazioni” – spiega Draghi – “ sono stati ripetutamente inaspriti negli ultimi anni. Per essi è difficile trovare giustificazioni economiche o riscontri in altri grandi Paesi Europei”

A prescindere che le dichiarate “svalutazioni dei crediti”, se per ipotesi vere, sarebbero l’ inevitabile conseguenza dell’ingordigia delle Banche stesse, paventata da Einaudi negli anni ’30, e preannunciata da Werner negli anni 70, che hanno portato sul lastrico il Paese Italia e, insieme all’Italia tutto il mondo, è necessario soffermarsi sulle assurdità elencate da Draghi senza alcun ritegno.

Il Settore del Credito, anche grazie al coordinamento irresponsabile dell’ABI, Associazioni Banche Italiane, ovvero Associazione Baciata dalla Ingordigia,  ha promosso a tutti i livelli l’indebitamento più spinto, da una parte, e l’investimento ad elevatissimo rischio dei piccoli risparmiatori, dall’altra.

In tale modo ha rastrellato “liquidi”da portare alle isole Cayman, considerate dai “banchieri” oltre che un “paradiso fiscale”  anche  un “paradiso finanziario”, mentre in casa si naviga su un  mare incontrollato di moneta virtuale, causa di cartelle e bollette “pazze”, indebitamenti da capogiro, da cui ne è derivato l’inasprimento della disoccupazione, una immediata frenata dello sviluppo e della crescita economica del Paese, la distruzione delle poche risorse che ci erano rimaste, il conseguente aumento smisurato dell’inflazione, macroscopizzata dall’avvento dell’Euro.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 19 marzo 2009 )
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Quesiti dei Giudici e ricalcolo degli interessi- Posizione anomala di alcuni CTU

Quando il Giudice dispone il ricalcolo degli interessi passivi applicando la capitalizzazione semplice degli interessi, si intende che debba applicarsi la capitalizzazione annuale o nessun tipo di capitalizzazione?

 

 Grazie per l’attenzione. Cordialità.

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